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14 Novembre 2021 – Celebrazione 700° della morte di DANTE – Comm. Prof. ANGELO CHIARETTI

Domenica 14 novembre 2021 alle ore 10.00
nell’Aula Magna della Rubiconia Accademia dei Filopatridi

Celebrazione 700° della morte di DANTE

(1321 – 2021) 

L’Accademico

Comm. Prof. ANGELO CHIARETTI

Presidente del Centro Studi Danteschi S. Gregorio in Conca

interverrà con una relazione dal titolo

FRAGILITÀ E AFFIDAMENTO NELLA DIVINA COMMEDIA TRA PESTE MEDIEVALE E PANDEMIA DA CORONAVIRUS

Nel corso della cerimonia verranno ricordati gli Accademici defunti negli anni 2020-2021

È prevista la prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti disponibili.
L’accesso sarà consentito solo ai possessori di certificazione verde (green pass) valida che sarà controllata. Per facilitare le procedure di accesso ed evitare ritardi è raccomandato presentarsi non oltre le h. 9.30.

L’incontro si terrà nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza anti-Covid e delle modalità di fruizione da adottarsi al fine di garantire la tutela della salute degli utenti fra le quali il corretto afflusso delle persone, il rispetto delle distanze in sala e negli spazi comuni, l’utilizzo delle mascherine, l’igienizzazione delle mani e tutto quanto richiesto per l’accesso in cinema, teatri e sale al chiuso. In ogni caso occorrerà presentarsi privi di sintomi influenzali.

Comm. Prof. ANGELO CHIARETTI

1971: Laurea in Pedagogia c\o Università degli Studi di Urbino.
1972: Laureando in Filosofia.
1972-2006: Docente di Materie Letterarie negli Istituti Superiori Statali. 1983-1990: Segretario della Federazione Europea di Paleontologia e Mineralogia. 1985: Co-fondatore del Centro Studi Malatestiani di Rimini.
1986: Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti culturali.
1990 ad oggi: Ispettore Onorario del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. 1991: Vincitore del Concorso Nazionale Pietro Zangheri con il romanzo Valmala. 1995: Medaglia d’Argento del Comune di Gradara per meriti culturali.
1997 ad oggi: Accademico della Rubiconia Accademia dei Filopatridi.
1997 ad oggi: Fondatore e Presidente del Centro Dantesco San Gregorio in Conca. 1997 ad oggi: Delegato Distrettuale del Governatore Lions 108\A per il Latinus Ludus. 1998: Presidente del Lions Club di Cattolica.
1999 ad oggi: Accademico dell’Accademia Pascoliana.
2000: Fondatore del Mulino della Porta di Sotto di Mondaino.
2000: Socio Onorario dell’Accademia Italiana di Cucina (Sezione S.Luca di Bologna) 2007: Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti culturali.
2008: cofondatore del “Danteum”(Museo Dantesco) di S.Vivaldo (FI)
2012 ad oggi: Accademico dei Benigni di Bertinoro.
2014: Commendatore della Repubblica Italiana per meriti culturali.
2016: Presidente del Lions Club di Cattolica.
2017: Accompagnatore Turistico Diplomato.
2019: Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana per meriti culturali.
Vari incarichi presso Associazioni Culturali ed Enti italiani ed Europei.


ALCUNI DEI LIBRI PUBBLICATI

1985 : Il museo paleontologico di Mondaino (coautore), FEPEM, Riccione.

1985 : La storia tra Marche e Romagna : Fano e Mondaino , STEU, Urbania.

1989 : Mondaino-Montegridolfo-Saludecio ( in Storia illustrata di Rimini), Bonechi,
Firenze.

1990 : Valmala (Concorso P. Zangheri), Maggioli, Rimini.

1993 : Guida di Saludecio , Maggioli, Rimini.

1993 : Una storia per Mondaino , Edizioni Centro Storico, Mondaino.

1995 : Il Dante di Montefiore Conca, Centro Dantesco di S.Leo (PU)

1996 : G.B. Passeri e la piana di S.Cristoforo di Gradara ” (coautore con Delio Bischi),
Fondazione Alberta Porta Natale, Gradara.

1996 : Frate Lorenzo da Montegridolfo.Papa, Casadei Editore, Rimini.

1997 : La Linea Gotica. Testimonianze di gente (coautore), Comune di Montegridolfo.

1998 : La rosa fra misticismo e sensualità , Centro Dantesco S.Gregorio in Conca.
*1998 : Filippo da San Lodeccio faccendosi chiamare. Ipotesi per un percorso dantesco,
Panozzo editore, Rimini.

1999 : Dante medico, mago e alchimista, Mediamed-Milano.

1999 : Dante Alighieri grande elettore di papa Celestino V, Mediamed-Milano

2000 : Dante e l’Abbazia di S.Maria di Portonovo, Nuova Editrice, Osimo.

2001 : Il Crocifisso miracoloso di Mondaino”, Comune di Mondaino.

2002 : Dante e Sergio Terzi (in arte Nerone), Edizioni STEU, Reggio Emilia.

2003 : La leggenda di Dante di Giovanni Papini \ Dante Alighieri e la Valconca. Raffaelli
Editore, Rimini.

2004 : “Catalogo dell’antologica del pittore Raffaello Mori”, Lasciarfari Editore, Firenze.

2004 : “La Divina Commedia nelle cento tele di Raffaello Mori”, Repubblica di S.Marino.

2004 : “Montecerignone: Dante Alighieri e Uguccione della Faggiola”, Comune di M.Cerignone.
*2006 : “Non fu un ultimo rifugio: Dante e la Romagna”, Centro Dantesco S.Gregorio in Conca. *2007: Il giallo dei due Dante Alighieri”, Maremmi Editori, Firenze.(I e II edizione)
*2008: La genesi dantesca della pascoliana poetica del fanciullino in “La mia Divina
Commedia”, Maestri Editore, Riccione.
*2013: Florentinus natione non moribus. Dante Alighieri primo turista in Romagna, Pliniana, Perugia. *2013: Il sale di Montespino di Mondaino e le sue acque, Casadei, Morciano di R.
*2014: Dante Alighieri e San Pier Damiani: l’Abbazia di S.Gregorio in Conca, Panozzo, Rimini.
*2014: Un Padre della Patria per Gradara: Delio Bischi, UNPLI, Pesaro.

2014: Il convento francescano di Monte Formosino di Mondaino, Dionigi, Saludecio.

2016: Dante Alighieri: chi era costui? , Centro Dantesco S.Gregorio in Conca, Mondaino.

2017: Narrafabulando: venga a prendere un Dan…te con noi, Cooplibrerie, Bologna.

2017: Dante Alighieri e il gioco degli scacchi, Centro Dantesco S.Gregorio in Conca, Mondaino.

2017 : “ Dante Alighieri, re Salomone e la regina di Saba, Cooplibrerie, Bologna.
* 2017: “ Dante Alighieri faccia bruciata”, Cooplibrerie, Bologn

2018: Mondaino Anno Domini 1502: un castello malatestiano firmato Leonardo da Vinci, Panozzo, Rimini.
2019: Mondaino: il culto di S.Giovanni Nepomuceno, Parrocchia S.Michele, Mondaino.

2020: “ Mazzerati presso la Cattolica “ (saggio dantesco ) in “Guida Turistica di Gabicce Mare”. * 2021: “ Fragilità e affidamento. La divina Commedia fra peste medioevale e Coronavirus”, Medifarm, Milano

FRAGILITA’ E AFFIDAMENTO NELLA DIVINA COMMEDIA FRA PESTE MEDIEVALE E PANDEMIA DA CORONAVIRUS

SINOSSI

Il 25 Marzo di ogni anno a venire è stato universalmente scelto per la celebrazione della vita e delle opere di Dante Alighieri (Firenze1265-Ravenna 1321). Il giorno ed il mese sono stati scelti in quanto indicativi del momento in cui Dante ha collocato nella Domenica 25 Marzo l’inizio del suo straordinario viaggio da vivo nel regno dei morti, che sarebbe terminato Sabato 31 Marzo. In particolare, la scelta per il cosiddetto “DANTEDI’” (denominazione elaborata dall’Accademia della Crusca, massima istituzione in termini di italianistica) è stata fatta seguendo opportunamente il Calendario Fiorentino impostato ab Incarnazione Christi, allora vigente in Firenze, rispetto a quello tradizionale incentrato a Nativitate Christi. Del resto, anche Giovanni Boccaccio nel suo Comento alla Comedia dice che Dante nella presente fantasia entrò il 25 di marzo. E’ anche il momento in cui papa Bonifacio VIII, per la prima volta, ha chiamato a raccolta i pellegrini cattolici per il Grande Giubileo romano ed a tutti appare chiaro, ormai, come i sette giorni del viaggio oltremondano di quel fiorentino di nascita ma non di costumi1 costituiscano l’iter salvificus per eccellenza. La gioia d’esser scampato alla selva selvaggia e aspra e forte, sfuggendo per di più all’attacco concentrico di lupa, leopardo e leone, suscita nel profondo del cuore del Poeta un’euforia che possiamo definire come una piacevole vertigine conseguente al superamento della perdizione. E così, alle prime luci del mattino di mercoledì 28 marzo, lo ritroviamo nuovamente impegnato ad attraversare una seconda selva, la divina foresta spessa e viva2 che forma il Paradiso Terrestre, in cima alla montagna del Purgatorio. Davanti a sé non ha più le tre fiere, bensì Matelda, la bella donna che, sull’altra sponda del fiume Letè, coglie fiori e va cantando il salmo Beati quorum tecta sunt peccata.3

A detta di molti commentatori e soprattutto di Giovanni Pascoli, che tanta parte dei suoi studi ha dedicato a scoprire il velame de li versi strani4 dell’opera dantesca, l’ispirazione sarebbe venuta a Dante nel corso della frequentazione della pineta di Ravenna, molto prima del 1319, anno della sua definitiva residenza in Romagna. Tale la datazione risulta plausibile particolarmente alla luce del fatto che il nucleo compositivo iniziale della Commedia dovrebbe essere costituito proprio dai canti conclusivi del Purgatorio. Matelda, evidentemente, non rappresenta per l’Alighieri il premio maggiore relativo al pentimento ed alla cancellazione delle sette “P” che l’angelo guardiano gli ha impresso sulla fronte prima dioltrepassare il serrame della porta purgatoriale. La meta da raggiungere è, invece, Beatrice5, quella beata beatrix che, a quel punto, s’incarica di guidarlo fino alla Candida Rosa6, in cui risiedono i beati del Paradiso Celeste, che però, non va considerata come un singolo fiore ma, ancora una volta, una vera e propria terza selva, fatta di rose, il convento delle bianche stole!7 Perché, dunque, introdurre attraverso le ampie metafore di tre selve un lavoro di indagine in cui si parla di Dante medico? La risposta è presto detta: innanzitutto, la Commedia costituisce, di per sé, una grande silva, (termine con cui durante il Medioevo, ma anche successivamente, venivano definite le opere che oggi chiamiamo interdisciplinari o modulari), al cui interno fosse possibile soddisfare non solamente le nuove ansie poetico-letterarie del momento, ma anche approdare al mondo della politica e dell’innamoramento (mistico o sensuale), della gastronomia o della sociologia, della religione o della medicina, appunto.

In tale percorso incontriamo un Alighieri sfinito dal dolore, dal peccato, dalla sofferenza fisica e morale, affermati ispirandosi al celebre aforisma che Virgilio fa gridare a Didone, sedotta e abbandonata da Enea il troiano: Vivit sub pectore vulnus!8
In effetti, la ferita (fisica e morale) di Dante dovette continuare a sanguinare anche quando, nella pace di Ravenna, sembrava guarita: gli mancavano famiglia, amici, Firenze, impegno politico, amori angelicati e quelli petrosi.

Del resto, risultava abbastanza facile lasciarsi andare in un periodo in cui dominava la Pedagogia della sofferenza, rilanciata con tutta l’autorità del II Concilio di Lione (1274): il male conduce al bene, la fine è sempre un nuovo inizio, il dolore originato da malattia e peccato conduce a guarigione, sollievo e salvezza eterna, per pronunciare (con Paolo di Tarso) E’ quando mi sento debole che sono forte !

Angelo Chiaretti

1 Florentinus natione non morbus, dice di sé nella XIII Epistola diretta a Cangrande della Scala nel 1316. 2 Purgatorio XXVIII, 2. 
3 Beati coloro ai quali sono rimesse le iniquità e coperti dal perdono i peccati.
4 Inferno, IX, 63.
5 Nonostante i mille saggi scritti su di lei, uno dei dati meno accertati è l’identificazione di Beatrice con Bice Portinari, la giovane fiorentina morta nel 1290 all’età di 24 anni, secondo quanto sostenne per primo Giovanni Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante riportando la testimonianza di Lippa de’ Mardoli, cugina di secondo grado della giovane. Volendo a tutti i costi farne un personaggio storico, e non un’idea (ad esempio, la salvifica grazia universale) sarebbe molto più probabile, stando a quanto Dante scrive nel capitolo XXXII della Vita Nuova, vedere in lei Piccarda Donati, che Dante abbraccia con appassionatamente nel canto III del Paradiso, sorella di Corso e Forese e cugina di Gemma, moglie di Dante.
6 Paradiso, XXXI, 1.
7 Ivi, XXX,129. 8 Eneide, IV 67.