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17 Settembre 2017 – Il contributo della “Brigata ebraica” alla liberazione della Romagna – Mons.Prof.Piero Altieri

A Savignano la Rubiconia Accademia dei Filopatridi dopo la pausa estiva, ha ricominciato gli appuntamenti mensili con le conferenze culturali. Nell’aula magna della Filopatridi in piazza Borghesi, l’accademico d’onore monsignore Piero Altieri, già docente di storia e filosofia presso il Liceo Classico Monti di Cesena, canonico della cattedrale di Cesena, ordinato sacerdote nel 1959, cappellano nella parrocchia di San Pietro, cappellano e parroco in varie chiese del cesenate, ha trattato il tema “Il contributo della “Brigata Ebraica” alla liberazione della Romagna nel secondo conflitto mondiale”. Molto apprezzata la sua relazione: “Quando scoppiò il secondo conflitto mondiale, gli Ebrei di Palestina e della Diaspora chiesero all’Inghilterra di potere arruolarsi per combattere il nazifascismo che aveva già avviato il tragico progetto della Shoah. Il governo inglese non acconsentì il formarsi di una Brigata Ebraica Autonoma per non turbare la suscettibilità del mondo arabo. E’ stato poi il 20 settembre del 1944 che finalmente fu stato possibile il costituirsi di una Brigata Autonoma che, dopo un breve addestramento, venne trasferita in Italia e nella primavera 1945 in linea sul fronte che aveva già raggiunto la Linea del Senio. Furono più di cinquemila”. Poi monsignore Piero Altieri si è soffermato sull’opera della Brigata Ebraica per salvare gli ebrei: “La Brigata combattè con le proprie insegne a fianco di unità italiane e polacche per la Liberazione della Romagna, dove tanti giovani morirono. In quegli anni il mondo cattolico e la chiesa fecero di tutto per salvare gli Ebrei dallo sterminio nazista come anche a Cesena dove alcuni sacerdoti rischiarono la propria vita per dare rifugio agli Ebrei”. Monsignore Piero Altieri ha poi detto che molti di quei cinquemila soldati che fecero parte della Brigata Ebraica tornarono a casa loro in Israele e contribuirono in maniera determinante alla nascita dell’esercito israeliano. Ermanno Pasolini