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25 Giugno 2021 – Celebrazione 200° della morte di Napoleone – A.Sansone e R.Necchi

Venerdì 25 giugno 2021 alle ore 18.00 nel Famedio Accademico

Dopo l’introduzione dell’Accademico Segretario
EDOARDO MAURIZIO TURCI

interverranno

ALFREDO SANSONE
Scuola Superiore di Studi Storici
Università degli Studi di San Marino
NAPOLEONE BONAPARTE NEL CARTEGGIO FRA BARTOLOMEO BORGHESI E LUIGI NARDI

ROSA NECCHI
Università degli Studi di Parma
UN «LIBRETTO» PER NAPOLEONE LE FESTE DE’ PASTORI DEL RUBICONE


La conferenza, per ragioni di sicurezza legate al Covid-19, sarà tenuta a porte chiuse, mentre la sua registrazione sarà fruibile sul nostro sito istituzionale a questo LINK

PRESENTAZIONE DELLA CONFERENZA
La ricorrenza dei 160 anni dell’Unità d’Italia offre l’occasione per delineare il periodo della storia italiana che va dall’avvento in Italia delle armate napoleoniche di fine Settecento, fino alla costituzione dell’Unità d’Italia o del Regno d’Italia, nel 1861. La nostra stessa denominazione di “Filopatridi” intesa, per gli affiliati, come difensori della Patria, sia nazionale, sia locale (la piccola Patria) si inserisce e si intreccia in qualche modo con la storia nazionale segnata dall’occupazione napoleonica della Romagna, dalla costituzione della Repubblica Cisalpina e del Dipartimento del Rubicone: un periodo, questo, caratterizzato dal dibattito tra romanticismo e neoclassicismo in campo letterario, mentre in quello politico vanno diffondendosi le idee di libertà e uguaglianza e cominciano a farsi strada le aspirazioni all’indipendenza e Unità italiana che porteranno al Risorgimento. E il Risorgimento italiano non è comprensibile se lo si estrapola dal resto della storia italiana perché fin dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente (che si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l’ultimo imperatore legittimo, Romolo Augustolo) era mancata un’ unica realtà geopolitica in grado di unificare la penisola italiana che si era trasformata in un campo di battaglia su cui erano transitati tutti gli eserciti nazionali o mercenari dei principali paesi europei. 


ALFREDO SANSONE
NAPOLEONE BONAPARTE NEL CARTEGGIO FRA BARTOLOMEO BORGHESI E LUIGI NARDI

Tra il novembre e il dicembre del 1801 il canonico Luigi Nardi si spostò, dalla sua nativa Savignano, a Parma, chiamato come precettore “di due signorini” presso la famiglia Bernini. Nella città emiliana il prelato riuscì in breve tempo a stringere un importante sodalizio umano e scientifico con diverse personalità dell’ambiente culturale parmense, in particolare con lo stampatore Giambattista Bodoni. Dietro gli stimoli dell’amico di infanzia Bartolomeo Borghesi e dell’Accademia dei Filopatridi, e tramite le sue conoscenze, Nardi fu in grado di raggiungere e stringere solidi rapporti con alcuni eminenti funzionari al servizio di Napoleone Bonaparte. Era nelle intenzioni di Nardi (e dell’Accademia) proporre al primo console francese non solo la dedica delle leggi pemeniche, come fu poi approvato con decreto accademico l’8 gennaio 1803, ma anche la stessa associazione all’Accademia. Con questo intervento si intende dunque riflettere sul ruolo fondamentale rivestito da Luigi Nardi, per come si evince dal carteggio con Bartolomeo Borghesi, nelle trattative condotte per ottenere il favore di Napoleone Bonaparte. Si cercherà di evidenziare i movimenti, le scelte adottate da Nardi e le difficoltà incontrate in questo percorso diplomatico così delicato per la sua persona e per il destino dell’intera Accademia.

ROSA NECCHI
Un «libretto» per Napoleone
Le Feste de’ Pastori del Rubicone

La relazione si propone di presentare i risultati di una ricerca intesa a ripercorrere le vicende connesse all’ideazione, all’allestimento e all’auspicata pubblicazione delle Feste de’ Pastori del Rubicone per la sacra Imperiale Maestà di Napoleone Primo coronato re d’Italia (1805), favola pastorale offerta al neoincoronato re da alcuni fra i più rappresentativi componenti della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone. Nonostante l’imponente mobilitazione di energie e le trattative per la stampa avviate con il tipografo Giambattista Bodoni, ricostruite grazie a testimonianze epistolari e documentarie conservate anche presso l’Archivio dei Filopatridi, le Feste (solennemente recitate dai rubiconi pastori in una seduta accademica consacrata al ricordo dell’incoronazione napoleonica) restarono tuttavia inedite, impedendo così al sodalizio savignanese di offrire a Napoleone la compiuta edizione del proprio corale encomio in versi.