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17 Maggio 2015 – Articolo – Conferimento del Premio LÔM D’OR ad Antonio Patuelli

di Ermanno Pasolini
Da Federico Fellini, Marino Moretti, Aldo Spallicci, Diego Fabbri e Sergio Zavoli, primi a ricevere la Lom D’Or nel 1958, ad Antonio Patuelli, che l’ha ricevuta a Savignano nell’aula magna della Accademia dei Filopatridi, consegnata dal presidente Roberto Valducci, per “Gli alti meriti acquisiti in campo culturale, economico e sociale”. C’erano l’ex presidente della Filopatridi Giancarlo Mazzuca direttore de “Il Giorno”, il sindaco Filippo Giovannini, il vice Nicola Dellapasqua, l’assessore alla cultura Maura Pazzaglia, il generale Antonio De Vita, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Adriano Vernole, il capitano Francesco Esposito comandante la compagnia carabinieri di Cesenatico. Antonio Patuelli è imprenditore agricolo, giornalista editorialista de Il Resto del Carlino, Nazione e Il Giorno e presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nominò Cavaliere del Lavoro, è stato deputato per sei anni e sottosegretario alla difesa nel governo Ciampi. Dal gennaio 2013 Antonio Patuelli è presidente dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, nominato per acclamazione. Il premio Lom d’Or fu fondato nel 1958 dalla poetessa Bruna Solieri Bondi, dedicato ai romagnoli illustri, e fu così chiamato perchè simbolo della lampada di cui parla Giovanni Pascoli nella sua ode, con il verso “Io sono una lampada ch’arda soave”, dove la poesia è simboleggiata in una lampada che illumina le scene e il trascorrere della vita umana più intima, più trepida e più mesta. Dopo la morte della poetessa Solieri il premio fu continuato dall’Accademia Degli Incamminati di Modigliana e dalla Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano e poi solo da quest’ultima. Il premio, offerto dalla industria farmaceutica Valpharma International del presidente Roberto Valducci, consiste in una “Lom d’or”, l’antica lumiera a olio tenuta sul camino delle case per illuminare la stanza, riprodotta stilizzata in oro e collocata su una targa d’argento. “La Romagna è memoria, sopravvissuta alle invasioni barbariche, – dice Antonio Patuelli – che ha saputo valorizzare le tradizioni, rispettosa di quelle altrui, terra ospitale testimonianza di libertà e di rispetto di tutte le opinioni. Quindi schiettezza, dignità, caratterizzazione, rispetto: le fondamenta sulle quali poggia il premio che mi viene consegnato oggi. La Rubiconia Accademia della Filopatridi è una istituzione che ha rispetto dei valori e li conserva, osservando la Costituzione Italiana e i suoi principi. Mi trovo in questo tempio della cultura di cui è stato presidente Giosue Carducci diventato presidente perpetuo. Mi piace ricordare la grande opera fatta da Lorenzo Cappelli, presidente della Filopatridi e storico sindaco di Sarsina, dove sulla E45 ha fatto uno svincolo che sembra di essere a Los Angeles. Poi il direttore e amico Giancarlo Mazzuca, di cui è stato fatto un magnifico ritratto collocato fra i presidenti della Filopatridi. Questa mattina ho letto sul Resto del Carlino un bellissimo articolo del giovane direttore Andrea Cangini su Bologna, nel quale non parla di Emilia e Romagna, non di confini, ma nel suo scritto si capisce il valore della Romagna”. Antonio Patuelli ha poi tenuto una applauditissima relazione parlando oltre che della Romagna, di economia e soprattutto della gente di Romagna rispettosa verso gli altri. Una Lom D’Or più che mai meritata assegnata a un grande romagnolo.